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mercoledì 18 luglio 2012

Zì Furtun e le amarene nel Borgo Medievale di Casertavecchia



Zì Furtun e le sue conserve di amarene dei Colli Tifatini. (foto di Antonella D'Avanzo)

Per scoprire racconti su belle tradizioni gastronomiche casertane che possano affascinare il lettore, andiamo dove meglio si conservano le vecchie abitudini, perse nella città per i ritmi frenetici ed incalzanti, ma ancora ben solide nelle varie frazioni di Caserta ed in particolare nel borgo medievale di Casertavecchia; un luogo di rara bellezza e di un fascino incantevole, da girare a piedi per potersi godere tutte le viuzze, tutti gli angoli, tutti i portoni, apprezzare ogni sfaccettatura, e respirare l’aria che ci racconta la sua storia, vedere quanto tutto sia conservato come un tempo e dove sembra che il tempo qui non sia passato mai; fermarsi nelle diverse terrazze del borgo e godere di panorami spettacolari che mozzano il fiato: qui ci si perde e ci si innamora. E proprio qui, nel cuore del borgo, ad un passo dalla piazza, facciamo un incontro straordinario, di quelli che lasciano il segno e che non si potranno più dimenticare: zì Furtun, una persona d’altri tempi, di immensa saggezza e di grande vivacità, un ricco tesoro di tradizioni e di nobile gentilezza, un contadino che di questo luogo conosce l’anima, l’essenza; con lui entriamo nella storia del borgo, con i suoi racconti scopriamo il vero spirito dell’amareno, un albero che mpagliocca (germoglia) a marzo e spagliocca (fiorisce) ad aprile, che produce le amarene dei Colli Tifatini: turgide, sode e di una intensa colorazione scura, al gusto acido e amarognolo.




Uno scorcio di Casertavecchia.(foto di Antonella D'Avanzo)

Si distinguono in parmitana e maranella qui così denominate, e dove differiscono solo nella dimensione del frutto (la parmitana è più grossa della maranella). L’albero e il frutto hanno una riproduzione naturale, la raccolta ha inizio, secondo la tradizione, dal giorno di San Giovanni, il 24 giugno. Questi splendidi frutti vengono utilizzati per la preparazione di deliziose marmellate, di un saporito liquore tipico, nonché di gustose conserve sciroppate e sotto spirito. Nella generosità del suo racconto zì Furtun, ci parla anche di una varietà di ciliegia un tempo molto presente in quest’area l’imperiale, di colore bianco e rosso, gradevolmente zuccherina, equilibratamente soda, armonicamente acidula di fondo, che viene consumata sia allo stato fresco come frutta da pasto, ma la sua elevata consistenza la rende ottima per molti altri impieghi, in particolare è eccellente per conservarla sotto spirito, rum o grappa. La produzione di questo frutto dagli anni 50’ è andata via via riducendosi per gli elevati costi di coltivazione e di raccolta esclusivamente a mano. E mentre ci racconta questa storia tira fuori da un armadio un piccolo vasetto di vetro con ciliegie imperiali sotto spirito, avvolto in un merletto di pregevole fattura e con gli occhi lucenti per la felicità di farci partecipi di questo suo tesoro esclama sorridendo: “questo vasetto ha trenta anni” e ce ne fa dono con grandissima generosità. Ascoltiamo ancora incantati i suoi racconti e prima di salutarlo gli promettiamo che saremmo tornati ad ascoltare e registrare altre storie che vorrà donarci su questo magnifico borgo dove tutto sembra davvero essersi fermato.
Le conserve di amarene di Zì Furtun. (foto di Antonella D'Avanzo)

Maria sua moglie, tratta con gran rispetto la natura che ha tra le mani, ci propone la “crostata con marmellata di amarene”, preparata in modo artigianale dal sapore che ricorda i dolci della nonna.


Crostata con marmellata di amarene (foto di Antonella D'Avanzo)

Ingredienti.

Per la pasta frolla

farina 1 kg, burro 500 g, zucchero 500 g, uova 3, una bustina di lievito pane degli angeli, un pizzico di sale.

Per la marmellata

amarene parmitane 1 kg, zucchero 400 g.

Preparazione.

Per la pasta frolla

mettere in una ciotola lo zucchero e il burro, amalgamando bene; aggiungere la farina, le uova, il lievito, un pizzico di sale, la vaniglia ed impastare finché il composto non diventi morbido; lasciar riposare.

Per la marmellata

mettere le amarene un giorno esposte al sole, questo aiuta nel privarle del loro nocciolo; dopo 24 ore, lavarle e metterle in un tegame con lo zucchero, facendo cuocere a fuoco lento, fino a diventare un composto cremoso; lasciare raffreddare.

Disporre la pasta in una tortiera, imburrata e infarinata, versare la marmellata, spianandola con un cucchiaio; con la pasta rimasta formare delle strisce utilizzando la rotella tagliapasta e disporle sulla torta creando la classica griglia delle crostate. Cuocere in forno a 180°C per circa 30 minuti.

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